Vespe

In estate, è molto più semplice aver incontri sgraditi con vespecalabroni, poiché la loro presenza è più frequente ed è facile trovarli in ambienti verdi e più freschi. È possibile riscontrarli anche negli ambienti urbani, che colonizzando nidificando, al riparo di manufatti. La fama di pungitori agguerriti, la colorazione vistosa che li contraddistingue, ciò che ricorda il loro ronzio, le dimensioni, fa sì che siano ignorati da pochi, e concorre a generare spavento o diffidenza. 

VESPE

Vespe: come comportarsi e cosa evitare

Nonostante noi tutti siamo stati punti almeno una volta, la puntura di vespe o api è un’esperienza spiacevole da subire. Agitazione e spavento eccessivi favoriscono il contatto con questi insetti. Infatti, le persone più timorose sono punte più facilmente e frequentemente, a causa delle reazioni eccessive:

  • la fuga; 
  • movimento delle braccia

Queste stimolano l’aggressività dell’insetto. È importante ricordare che le loro punture nei confronti dell’uomo siano esclusivamente per proteggere il nido o loro stesse. Paura eccessiva o innocente curiosità dei bambini scatenano queste reazioni di difesa del nido, con dolorosi e gravi esiti successivi.

Il veleno inoculato contiene varie sostanze, di natura proteica; nel veleno del calabrone è presente acetilcolina, con funzione di dolorifico. La tossicità del veleno non è l’unico pericolo che ne deriva: le punture possono causare anche reazioni allergiche. Api, calabroni e vespe sono i principali responsabili aggressori dell’uomo, e le loro caratteristiche permettono di identificarli e non confonderli.

Vespe calabrone: caratteristiche principali

Tra le vespe sociali, la più grande è il calabrone:

  • lungo circa 2-3 cm; 
  • colorazione con bande gialle e bruno-rossicce; 
  • può creare nidi modesti – 20-30 cm di diametro e fino 60 cm di altezza – dove vivono fino a 3000 individui. 

Le colonie durano da aprile fino a novembre, successivamente sopravvivono solo le femmine fecondate, che fonderanno i nuovi nidi. Si cibano di sostanze vegetali, come frutta matura, ma predano anche insetti, tra i quali ditteri. Sono attivi anche la notte. 

Vespe: caratteristiche principali

Si intendono imenotteri di due specie, e comprendono due generi più conosciuti: Vespula e Poliste. Sono piuttosto simili nell’aspetto: corpo snello e colorazione a fasce alterne gialle e nere, con disegni variabili. Sono lunghi circa 1,5 cm e le abitudini ricordano quelle del calabrone. L’unica differenza si riscontra nelle dimensioni dei nidi: più piccoli, sono sia sotterranei che all’aperto. 

Simili alle vespe: api, le caratteristiche

Le api hanno la forma più massiccia e colorazione poco vistosa rispetto alle vespe, e formano colonie molto più grandi e durevoli negli anni. Esse si cibano esclusivamente di sostanze zuccherine, di origine vegetale. Le celle nei nidi sono disposte in verticale, mentre quelle delle vespe e calabroni in orizzontale. Il pungiglione è dotato di lancette seghettate e smarginate, che ne impediscono il recupero dopo la puntura nell’uomo. Le fibrille nella pelle dei vertebrati si agganciano alle smarginature: per liberarsene, l’ape perde il pungiglione e muore. 

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